Terapia Breve: ascoltare con un orecchio costruttivo, ciò che il paziente può fare

Ascoltare con un “orecchio costruttivo” significa fondamentalmente focalizzare l’attenzione su ciò che il paziente può fare e non su quello che non può fare, questo è il tipo di approccio della Terapia Breve centrata sulla Soluzione.

Dalle Teorie psicologiche alla Terapia Breve

Questo tipo di approccio richiede una svolta rispetto a quello che è il tradizionale approccio terapeutico della maggior parte delle terapie che si basano su teorie psicologiche.

ascolto costruttivo

Maggiore è il problema, più margine di successo ha il paziente nel farvi fronte

Le teorie psicologiche, infatti, offrono una spiegazione al comportamento umano, cioè, ci dicono come operano gli umani per farci comprendere quello che sta accadendo.

Spesso, però, ci si dimentica che tali teorie sono solo delle metafore che di norma vengono attinte dal mondo fisico. Dal motore delle Rolls Royce della psicoanalisi freudiana alla cintura e bretelle al comportamentismo pavloviano.

Attualmente esistono oltre 400 teorie psicologiche diverse, spesso simili, ma nessuna di queste rappresenta una verità oggettiva. Si può quindi parlare esclusivamente di diversi modi di guardare al comportamento umano.

L’approccio delle teorie psicologiche

Vediamo adesso, più nello specifico, quali sono le principali differenze tra questi diversi tipi di approccio rispetto a quello della Terapia Breve centrata sulla Soluzione, come cambia l’ascolto del paziente e come vengono sfruttate le risorse che questi ci mette a disposizione.

Solitamente le teorie psicologiche si basano sul metodo dell’investigazione. In buona sostanza si investigano i fatti in modo da consentire al terapeuta di fare un esame del problema del paziente, così da poter decidere il trattamento adatto a ogni singolo caso.

Per poter fare ciò, quindi si devono acquisire informazioni sul problema ponendo delle domande del tipo: “Quando è iniziato?” o “Che tipo di relazioni hanno avuto i tuoi genitori?” “Sei sempre stato attratto da questo tipo di persone?”

Anche se le diverse teorie psicologiche prevedono domande differenti, tutte si basano sul metodo dell’indagine teso a scoprire quello che vi è di “sbagliato”. Non si tratta quindi di domande costruttive ma di indagine.

Tuttavia, quando parliamo di ascolto costruttivo non significa che i problemi del paziente non vengano riconosciuti.

Il metodo costruttivo della Terapia Breve centrata sulla soluzione

L’approccio della Terapia Breve centrata sulla Soluzione (puoi approfondire qui) non è differente da quello delle altre terapie per quanto riguarda il punto di partenza. Anche in questo caso, infatti, si cerca di iniziare la terapia partendo dal punto in cui si trova il paziente.

Attenzione però perché non si intende che il paziente debba ripercorrere la sua intera storia, né tanto meno che il terapeuta debba investigare il problema ricercando tutte le informazioni inerenti.

ascolto costruttivo

Ascoltare con un “orecchio costruttivo” significa fondamentalmente focalizzare l’attenzione su ciò che il paziente può fare e non su quello che non può fare

Il problema, nella Terapia Breve centrata sulla Soluzione viene utilizzato per poter definire il risultato. Maggiore è il problema, più margine di successo ha il paziente nel farvi fronte.

Le domande che vengono poste sono finalizzate ad affrontare il problema in modo indiretto, focalizzando l’attenzione sulle risorse del paziente:

“Dato che sei stato molto giù di umore negli ultimi giorni, considerato quanto sia difficile per te utilizzare i mezzi pubblici, come hai fatto a mantenere la tua parola presentandoti all’appuntamento?”

Vediamo adesso un esempio riportato nella letteratura della Terapia Breve.

Il caso di una paziente

La paziente di questo caso aveva lasciato da poco l’ospedale psichiatrico e si era ritrovata a fronteggiare un problema di perdite idrauliche nella sua casa. Per risolvere il problema alle tubature aveva richiesto l’intervento di alcuni operai che avevano dovuto lavorare un intero giorno e una sera.

Nella seduta terapeutica, la paziente, aveva raccontato la sua storia concludendo il racconto con un aneddoto inerente il problema delle tubature.

I lavori erano finiti alle due del mattino e la donna era talmente sconvolta da aver dimenticato di ringraziare gli operai. Così era corsa fuori e li aveva ringraziati ad alta voce.

“Chissà cosa devono aver pensato i vicini!” aveva osservato ironica.

La terapeuta aveva così chiesto come mantenesse il suo senso dell’umorismo nonostante tutto. “Devi ridere vero?” Aveva risposto la donna.

ascolto costruttivo

Alla fine della seduta la paziente era orgogliosa di come aveva saputo fronteggiare quella situazione difficile

La terapeuta aveva quindi replicato che non tutti sono in grado di ricorrere al senso dell’umorismo nei momenti difficili.

La paziente aveva così continuato a raccontare quanto fossero stati cordiali  gli operai e della chiacchierata che avevano fatto con lei durante i lavori. Se avesse avuto 40 anni di meno – aveva ammesso la donna – sarebbe stata tentata!

Alla fine della seduta la paziente era orgogliosa di come aveva saputo fronteggiare quella situazione difficile. Non solo, il giorno dopo si era anche resa conto di essersi svegliata con un atteggiamento più positivo.

Le storie costruttive

Dopo aver esaminato come funziona l’ascolto costruttivo del paziente, nel prossimo articolo parlerò di come si costruisca la domanda successiva che porta a incanalare la conversazione verso una storia costruttiva.

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

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Bibliografia

Lipchik, E. (1986) The purposeful interview. Journal of Strategic and Systemic Therapies 5(1/2): 88-99

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