Storia costruttiva, come farla emergere attraverso l’ascolto costruttivo

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Giovanni era un settantenne che soffriva di una forte depressione cronica.

Nell’articolo precedente abbiamo parlato di come si possa ascoltare con un “orecchio costruttivo”. Qui invece vediamo come funziona nel concreto questo tipo di ascolto costruttivo e come si possa sfruttare per far emergere una storia costruttiva.

Ascolto costruttivo, come si fa emergere una storia costruttiva

L’ascolto costruttivo è utilizzato nell’approccio terapeutico della Terapia Breve centrata sulla Soluzione. Dopo l’ascolto arriva il momento di porre la domanda successiva, basandosi su quanto il paziente ha detto.

Ci si indirizza quindi verso quella che può essere la “storia dietro la storia”.

Spiego meglio. Dietro ciascun episodio di disagio c’è una storia di lotta, per ogni battuta d’arresto, una storia di perseveranza, e per ogni situazione sfortunata, una storia di sopravvivenza.

Il terapeuta focalizzato sulla Soluzione, quindi, non fa altro che ascoltare attentamente ciò che il paziente racconta e andare poi a indagare quegli aspetti che si celano dietro alle parole del racconto ascoltato.

La storia di Giovanni, com’è uscito dalla depressione

La storia del paziente che sto per riportare è un caso documentato nella letteratura della Terapia Breve centrata sulla Soluzione.

Giovanni era un settantenne che soffriva di una forte depressione cronica. L’uomo era depresso da quando, durante una missione militare, era stato coinvolto in un agguato in cui i suoi compagni erano morti in seguito a un’esplosione.

Per oltre un’ora, durante la sessione di terapia, l’uomo aveva snocciolato il racconto degli ultimi 45 anni della sua vita, riferendo al terapeuta che durante la sua lunga depressione aveva dovuto affrontare il divorzio dalla moglie, la perdita del lavoro, l’alcolismo e la tossicodipendenza.

In tutta la sessione il terapeuta aveva posto solo 8 domande, ciascuna aveva però come obiettivo quello di creare una visione che fosse più costruttiva riguardo gli eventi raccontati dall’uomo.

Le domande che seguono, che sono quelle poste dal terapeuta al signor Giovanni, mostrano concretamente come si applica l’orecchio costruttivo:

  1. Come hai fatto a soffrire di depressione per così tanto tempo?
  2. Come sei riuscito ad affrontare anche il divorzio, nonostante la tua depressione?
  3. Cosa ne pensava il tuo datore di lavoro riguardo al tuo alcolismo dato che ricoprivi una mansione di grande responsabilità?
  4. In che modo hai superato il tuo problema di alcolismo quando eri in tali difficoltà?
  5. Come hai superato la tua tossicodipendenza?
  6. Dove hai trovato la sicurezza per parlarle e chiederle d’uscire?
  7. Come faceva a sapere che dietro a quella triste facciata c’era un uomo che valeva la pena sposare?

Naturalmente le domande andavano a indagare un vissuto complesso e alquanto singolare e si riferiscono a tutta la serie di problemi che aveva vissuto l’uomo.

La svolta del signor Giovanni

Non era ancora stata posta l’ultima domanda, ma qualcosa in Giovanni era già cambiato. L’uomo, infatti, era decisamente più ottimista e per la prima volta aveva iniziato a parlare anche di episodi positivi della sua vita, della fortuna, e di come stesse “restituendo” un qualcosa guidando un trenino per bambini nel parco della sua città.

L’ultima domanda del terapeuta era quindi stata la seguente:

  1. Dopo aver sofferto per 45 anni di depressione, aver attraversato un doloroso divorzio, aver perso il tuo lavoro, essere diventato un alcolizzato prima e un tossicodipendente dopo, non solo non ti sei innamorato per davvero, ma hai fatto finta di esserlo per soddisfare il tuo desiderio infantile di essere il conducente di un treno?
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Non solo non ti sei innamorato per davvero, ma hai fatto finta di esserlo per soddisfare il tuo desiderio infantile di essere il conducente di un treno?

La risposta di Giovanni fu: “Te lo avevo detto che era una storia di vita insolita!” Il terapeuta era d’accordo.

Tre settimane dopo l’infermiera psichiatrica della comunità referente, avvisò che Giovanni aveva chiesto che gli fosse tolto il suo farmaco e non mostrava segni di astinenza.

Il punto di vista cambia le prospettive

Nella Terapia Breve è fondamentale ascoltare ciò che il paziente ha da raccontare, perché proprio tra le sue parole, spesso, si celano le risorse che già possiede per cominciare a vedere la sua vita sotto una prospettiva diversa.

 

 

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

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