Feedback positivo nella Terapia Breve centrata sulla Soluzione

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Se i complimenti devono essere fatti alla fine della seduta, il terapeuta non ha altra scelta che cercare i punti di forza e i risultati ottenuti durante la sessione.

Tra gli elementi caratterizzanti di una sessione di Terapia Breve centrata sulla Soluzione c’è il rilasciare un feedback positivo al paziente, fare una sorta di complimento.

Questo però non è un processo che avviene così in automatico, senza prima essere profondamente ponderato. Il feedback positivo nella Terapia Breve centrata sulla Soluzione è importante.

Quando si può fare un complimento al paziente alla fine della seduta? Ma, soprattutto, in che modo va fatto?

Ci sono delle regole precise da seguire perché se è vero che un semplice complimento non avrà alcun effetto negativo sul paziente, questo può minare la credibilità del terapeuta.

I complimenti devono quindi avere determinate caratteristiche che andiamo subito a esaminare.

Feedback positivo nella Terapia Breve centrata sulla Soluzione

Rilasciare al paziente un feedback positivo non è una cosa da fare senza prima sapere quali regole quest’azione dovrebbe sempre seguire e quali caratteristiche deve possedere.

Per prima cosa i feedback positivi devono sempre essere onesti. Non serve a niente dare un rinforzo positivo se il paziente non ha compiuto alcuno sforzo reale verso la soluzione del suo problema. Il complimento deve inoltre basarsi sull’evidenza, quindi su un effettivo progresso del paziente.

Se questi chiede al terapeuta per su cosa si basi quel feedback positivo, il terapeuta potrà indicare uno specifico comportamento messo in atto dal paziente e per il quale ha scelto di rilasciare tale feedback positivo.

Un altro punto da prendere in considerazione quando si pensa di fare un complimento al paziente è che questo debba essere necessariamente pertinente allo scopo del paziente stesso, deve quindi essere funzionale al superamento del suo problema.

Naturalmente deve essere correlato a un risultato che il paziente ha raggiunto, meglio ancora se con un qualche sforzo. Non ultimo, i feedback devono essere dati in maniera tale che il paziente possa accettarli e essere in accordo con gli stessi.

Quello che invece non bisogna fare è formulare i feedback in modo da convincere il paziente a sposare quello che è il punto di vista del terapeuta, come per esempio quando pensiamo, sbagliando, di indicare “i lati positivi”.

Un paziente potrebbe non aver ancora acquisito fiducia, ma potrebbe comportarsi come se l’avesse. Un terapeuta, quindi, non dovrebbe dire mai una cosa come «In base al tuo comportamento in questo contesto penso che tu nutra molta fiducia.»

Quello che invece dovrebbe dire è «Come hai fatto ad agire con sicurezza nonostante tu non ti senta sicuro?»

Infine, un complimento costruttivo dovrebbe essere scevro da condizionamenti e non dovrebbe essere utilizzato nel tentativo di esercitare pressioni sul paziente affinché si comporti nel modo desiderato dal terapeuta.

Feedback condizionati

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Non serve a niente dare un rinforzo positivo se il paziente non ha compiuto alcuno sforzo reale verso la soluzione del suo problema.

Un tipico esempio di feedback condizionato è questo: «Hai svolto proprio bene il tuo compito, continua così.» Formulato in questo modo è molto probabile che non venga nemmeno preso in considerazione in quanto eccessivamente stereotipato.

Con l’esperienza s’impara

Man mano che il terapeuta che utilizza un approccio di Terapia Breve centrata sulla Soluzione farà più esperienza, sarà sempre più in grado di inserire i complimenti all’interno delle domande: «Come sei riuscito a eseguire così bene i compiti, nonostante tutte le difficoltà che stai affrontando in questo momento?»

Questa formula è sia positiva sia incoraggiante.

Un terapeuta alle prime armi, invece, farà bene a seguire il classico rituale di terminare ogni sessione con dei complimenti, questo catalizzerà la sua attenzione durante la sessione stessa.

Se i complimenti devono essere fatti alla fine della seduta, il terapeuta non ha altra scelta che cercare i punti di forza e i risultati ottenuti durante la sessione. Questo sarà di aiuto per mantenere la sessione stessa all’interno della traccia focalizzata sulla soluzione.

Nei prossimi articoli ci addentreremo sempre più all’interno del piano pratico che riguarda la Terapia Breve centrata sulla Soluzione, scopriremo così non solo le teorie, (inizia da qui se vuoi approfondire a riguardo), ma anche come applicarle nel modo più efficace.

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

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