Eccezioni: il pilastro della Terapia Breve Centrata sulla soluzione

La Terapia Breve Centrata sulla Soluzione ha inizio proprio con la scoperta del fatto che nessuno è perfetto. Ma se questo è un assunto piuttosto datato, la novità sta nel fatto che, in quanto esseri umani e dunque fallaci per definizione, anche i nostri problemi non sono “perfetti”.

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La nozione di eccezione è il pilastro della Terapia Breve Centrata sulla Soluzione

Che questi siano cronici, seri, debilitanti, complessi, ci sono sempre dei momenti in cui incidono in modo minore sulle nostre azioni, ci sono quindi delle eccezioni.

Eccezioni del modello ripetitivo di de Shazer

Questo fenomeno è stato ben descritto da de Shazer. Egli, infatti, vedeva i problemi come modelli di comportamento ripetitivi, quasi come fossero delle regole e come tali, soggetti a eccezioni.

La nozione di eccezione è il pilastro della Terapia Breve Centrata sulla Soluzione. Da qui un’equazione molto semplice: se tutti i problemi hanno delle eccezioni, allora tutti i problemi hanno anche delle soluzioni che devono semplicemente essere messe in atto.

All’inizio della Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, mettere in azione questo meccanismo significava chiedere al paziente quale fosse il suo problema e cercare le eccezioni, una volta trovate si dovevano descrivere.

Più le eccezioni diventavano importanti, più diminuiva il problema. Naturalmente tutto questo è più facile a dirsi che non a farsi.

Le eccezioni al comportamento problematico

Le eccezioni al comportamento problematico, generalmente, passano inosservate e una delle cause principali è il fatto che il problema attrae tutta l’attenzione su di sé. Quando vengono notate, il loro significato può essere ignorato. Facciamo un esempio.

Un genitore o un insegnante possono descrivere al ungo il comportamento cattivo del bambino, ma quando gli si chiede di descrivere il comportamento buono, rispondono che allora è il momento in cui sicuramente sta facendo qualcosa.

Sembra un paradosso, ma il momento in cui il bambino non sta facendo nulla di male sembra essere il preludio di un comportamento ancora peggiore.

La chiave per far sì che le eccezioni siano alla base del cambiamento è il dettaglio. Una volta che viene individuata l’eccezione si deve ottenere una descrizione quanto più dettagliata possibile del comportamento alternativo.

Quanto più l’eccezione verrà descritta in modo dettagliato e chiaro, tanto più sarà significativo il suo ruolo nel repertorio dei comportamenti del paziente.

Un case history: paziente agorafobico

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Una paziente era talmente agorafobica da non riuscire persino ad avvicinarsi al portone di casa.

Una paziente era talmente agorafobica da non riuscire persino ad avvicinarsi al portone di casa. La terapista, dopo aver sentito quanto fosse spaventata questa donna, le chiese come avesse trovato il coraggio di scendere al piano inferiore dato che la scala terminava proprio accanto alla porta d’ingresso.

Sorpresa dalla domanda, la donna aveva continuato a descrivere come ogni mattina fosse una battaglia, inclusa la descrizione del modo – che lei stessa vedeva – stupido di scendere le scale.

Successivamente, la terapeuta aveva chiesto informazioni sulla consegna del latte che aveva così portato a alla descrizione di una serie di rituali ancora più contorta per aprire il portone d’ingresso in modo da recuperare il latte per il tè di cui aveva necessità per riprendersi.

Ciò che la paziente aveva notato di se stessa in tutti gli anni in cui il problema affliggeva la sua esistenza e limitava la sua vita, erano quelle che lei vedeva come sue inadeguatezze. Invece di andare fiera, ogni mattina, per il suo coraggio, si rimproverava per la sua debolezza.

Quando il colloquio aveva iniziato a cambiare gli equilibri, la donna era arrivata a vedere se stessa sotto una luce diversa, così come il problema che ora appariva risolvibile perché ogni giorno era riuscita a superarlo con successo.

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Nel giro di un paio di settimane la donna aveva cominciato a uscire da sola.

Nel giro di un paio di settimane la donna aveva cominciato a uscire da sola, prima al negozio dietro l’angolo e poi più lontano, fino a quando il comportamento che costituiva l’eccezione era diventato la regola e il panico un’eccezione occasionale.

L’approccio basato sulle eccezioni

Dall’approccio basato sulle eccezioni dei primi tempi, vi sono stati significativi sviluppi nella pratica della Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, tuttavia, l’assunto centrale rimane: è impossibile comportarsi con totale coerenza e restare comunque bloccati in un modello di problema.

Ci saranno sempre eccezioni, momenti in cui facciamo qualcosa di diverso dal problema, qualcosa che se stimolato ha il potenziale per diventare una soluzione.

Puoi approfondire la storia della Terapia Breve Centrata sulla Soluzione leggendo quest’articolo.

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

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Riferimenti bibliografici

de Shazer, S. (1985) Keys to Solution in Brief Therapy. New York: W. W.

 

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