Scale questions, la valutazione dei progressi

Come abbiamo visto in questo articolo, le scale questions sono state utilizzate fin dalla nascita della Terapia Breve centrata sulla Soluzione. Questa tecnica è stata ripresa anche da diversi approcci terapeutici, inclusa la terapia cognitivo-comportamentale.

scale questions

La scala è una visione soggettiva del paziente della sua situazione, non è una valutazione scientifica.

Una scala che sia focalizzata sulla soluzione è un modo per consentire al paziente di concentrarsi sul livello di progresso raggiunto verso il proprio futuro preferito, ma questo non ha nulla a che vedere con la valutazione dell’entità del problema.

Scale questions, la visione soggettiva del paziente

La scala è una visione soggettiva del paziente della sua situazione, non è una valutazione scientifica. Quando il paziente si è fatto un’idea del modo in cui è arrivato al punto in cui si trova nella scala, può essere invitato a pensare di spostarsi un punto più avanti (nella scala) e a descrivere la situazione.

Come abbiamo già visto in precedenza, ai pazienti può essere chiesto di identificare i loro risultati raggiunti.

È importante scoprire che cosa pensa il paziente riguardo ai suoi progressi, in particolare sul raggiungimento dei propri obiettivi.

Il punto di vista del paziente

Per esempio, capita che il terapeuta ascolti il paziente che racconta esperienze positive, che parla di ciò che è riuscito a fare, ma poi, quando gli chiede di mettere queste esperienze su un gradino della scala, il paziente risponde, inaspettatamente, di aver raggiunto solo il primo.

Questo, chiaramente, impedisce al terapeuta di poter andare avanti in quel momento. Dal punto di vista del paziente c’è ancora moltissimo lavoro da fare.

Oppure, un altro caso che capita di frequente è che il terapeuta pensi che ci sia ancora molto lavoro da fare, mentre il paziente, quando gli viene chiesto a che punto della scala si trovi, risponde di essere al 9 gradino.

Per questi motivi per il terapeuta è meglio andare dritto alla descrizione del futuro preferito (puoi approfondire qui a riguardo).

Infatti, si raccomanda vivamente di porre la domanda della scala dopo aver parlato col paziente del futuro preferito.

È dimostrato che i pazienti si collochino più in alto nella scala dopo aver descritto il loro futuro preferito rispetto a come si collochino se gli viene chiesto troppo presto di descrivere a che punto della scala pensino di trovarsi, quindi quando sono ancora focalizzati più sul problema che non sul futuro preferito.

Come usiamo la scala

scale questions

I pazienti si collocano più in alto nella scala dopo aver descritto il loro futuro preferito.

La forma più semplice di utilizzo delle scale questions è quella in cui si chiede al paziente di pensare a una scala da uno a 10 dove 10 corrisponde al suo futuro preferito, quindi a ciò che desidera si realizzi, e 0 è invece lo stato peggiore che possano percepire della propria condizione.

In realtà molti terapeuti sostituiscono lo 0 con il valore 1.

Invece di utilizzare un linguaggio tecnico con i pazienti, come per esempio il “futuro preferito”, è meglio dire che 10 corrisponde a tutte le cose che si desidera vedere cambiate nel futuro riguardo alla propria situazione.

È importante ricordare che il valore 10 rappresenta la presenza del futuro, cioè il trovarsi nella situazione desiderata e descritta, ma non rappresenta l’assenza del problema.

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

Contattami




Psicologo/aPsicoterapeutaAltro


SINO


ACCETTO | Dichiaro di aver letto e di accettare la politica di privacy ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/2003 ed esprimo il consenso al trattamento dei miei dati personali a fini promozionali e commerciali.

Leave a Reply