La supervisione di Gruppo

La supervisione di gruppo con approccio orientato alla soluzione è un tipo di lavoro ricco di possibilità. Esattamente come le terapie di gruppo (in questo caso a confrontarsi sono i terapeuti), ogni componente porta la sua personale esperienza.

Supervisione di gruppo, come si svolge orientandosi verso la soluzione

Come detto, la supervisione di gruppo, o di team per dirla in inglese, è una modalità per confrontarsi e trarre spunto dalle esperienze portate da ciascun partecipante.

Il più delle volte si inizia la supervisione di gruppo con la testimonianza di ogni partecipante e poi si commenta un esempio di successo.

Creare una prassi dove si apprezza ogni specifico contributo del lavoro di gruppo ha come risultato quello di aumentare la fiducia del gruppo, il livello delle prestazioni e le aspettative di successo, tutti fattori che sono chiaramente associati alla soddisfazione sul lavoro e al mantenimento della soddisfazione personale.

Un primo esempio

In alcuni casi il coinvolgimento nel lavoro di gruppo è totale. In questo primo esempio, infatti, protagonista è un team di assistenti sociali.

Ogni seduta di lavoro veniva aperta con la relazione delle buone prassi adottate e questa era ormai divenuta una routine al punto che due membri del team che avevano collaborato a un caso familiare particolarmente difficile, si erano presentati alla riunione con una dispensa sul lavoro svolto appositamente redatta per la circostanza.

supervisione di gruppo

Il gruppo può essere utilizzato come una risorsa in cui ci si esercita assieme nelle tecniche di colloquio

Durante la riunione, si era poi notato che quando si iniziava a discutere dello svolgimento del lavoro degli altri colleghi che facevano parte del team, gli altri trovavano nella loro esposizione degli spunti e delle idee utili anche per i propri casi.

Il gruppo può essere utilizzato come una risorsa in cui ci si esercita assieme nelle tecniche di colloquio, oppure immedesimandosi in situazioni reali con i pazienti nella sessione successiva e contribuendo così al reciproco sviluppo professionale.

I due esempi qui di seguito forniscono un’idea di quelle che sono le possibilità offerte dalla supervisione di gruppo.

Esempio 1: Solution Focused Reflecting Team model

Si tratta di un approccio strutturato che si articola in 5 fasi specifiche (Norman 2003)

1.     Presentazione: è il momento in cui il terapeuta presenta l’ossatura del caso.

2.     Chiarimento: in questa fase il team pone le domande.

3.     Affermazione: il team si congratula con chi ha esposto il proprio lavoro.

4.     Riflessione: i membri del gruppo possono dare suggerimenti.

5.     Risposte: è il momento in cui chi ha presentato il lavoro conclude la sessione.

Questo processo può richiedere tempo, normalmente attorno ai 30 minuti. Ogni fase ha un tempo specifico e occorre qualcuno che monitori, appunto, i tempi in modo da garantire l’ordine.

Questo tipo di lavoro strutturato può essere fatto anche quando non si sta praticando una terapia centrata sulla soluzione. Se invece il gruppo lavora in modo orientato alla soluzione, chi è preposto alla scansione dei tempi si assicura che tutti utilizzino il maggior numero di domande centrate sulla soluzione nella fase del “chiarimento”.

Esempio 2: “Una domanda alla volta”

In questo esempio vi è un membro del team che assume il ruolo di paziente e il resto del gruppo assume il ruolo di terapeuta. Il paziente risponde alla domanda iniziale: “Cosa ci potrebbe essere di meglio?”

Una volta che il gruppo ha ascoltato la risposta ogni membro scrive la sua domanda successiva (puoi trovare degli approfondimenti qui) in qualità di terapeuta.

Quando tutti hanno fatto questo tipo di lavoro, il gruppo discute le domande e le relative possibilità che offrono, infine sceglie quale sia quella più adatta al caso.

La domanda scelta viene posta al paziente e quando questi risponde, ancora una volta, ciascun membro del team scrive la sua domanda successiva, la discute e sceglie quella idonea.

I vantaggi di questo tipo di esercizio sono senza dubbio il fatto che genera speranza, offre diverse possibilità ed è fonte di ispirazione. Di contro, gli svantaggi sono i vincoli di tempo. Trattandosi di un esercizio lungo e complesso, difficilmente si si arriva a porre un numero di dieci domande.

A ogni modo, grazie al lavoro in team, è possibile trovare nuovi spunti per affrontare anche i casi più complessi.

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Esperto di Terapie Brevi,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi

 

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Bibliografia

Norman, H. (2003) Solution-focused reflecting team. In B. O’Connel and S. Palmer (Eds.), Handbook of Solution-Focused Therapy. London: Sage.

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